La distribuzione dei giunti sismici dell’autorimessa è coordinata al comportamento strutturale, così da costituire un sistema sismo-resistente per distribuzione geometrica ancor prima che per dimensionamento e vincoli.
Nell’analisi qualitativa della risposta statico dinamica di un edificio occorre considerare sia il tipo di materiale impiegato sia le geometria e la morfologia strutturale.
La scelta della struttura non è stata solo dettata da vantaggiose considerazioni economiche, ma anche da precisi criteri di stabilità.
Il rapporto peso proprio/resistenza è tenuto il più basso possibile a tutto vantaggio delle azioni sismiche proporzionali all’inerzia vibrante.
Tale inerzia è molto contenuta anche grazie all’assenza quasi completa di tamponature; ciò contribuisce non tanto ad avere valori più bassi del tagliante di paine (essendo il loro contributo alla massa di piano non certo rilevante) quanto a non avere problemi di interazioni e rotture locali nei collegamenti.
I collegamenti alle estremità delle aste consentono, oltre che di mantenere comunque un elevato valore della iperstaticità tale da assicurare un elevato numero di cerniere plastiche prima di arrivare alla labilità, di creare un sistema con un alto grado di potenziale dissipativo di energia, che smorza rapidamente le oscillazioni dinamiche.
La notevole rigidità dei ritti deriva, oltre da criteri di dimensionamento ai fini della resistenza, anche da previsioni sulla duttilità della struttura, prevedendo una localizzazione delle cerniere plastiche alle estremità dei traversi piuttosto che a quelle degli elementi verticali.
Circa la geometria della struttura già è stato fatto cenno in precedenza: l’unico piano di imposta delle fondazioni, la buona regolarità architettonica sia in pianta (non vi è simmetria rispetto a nessun asse baricentrico ma vi è una suddivisione sufficientemente similare) che in elevazione consentono una scelta di maglia strutturale con buona distribuzione delle rigidezze e una risposta sismica prevedibilmente buona.
Le forze aggiuntive dovute al torcente di piano sono a priori valutabili in entità non elevata: le maggiorazioni delle sollecitazioni sono contenute con l’immediato vantaggio non solo di tipo statico ma anche di relativa incidenza sui costi di costruzione.
La struttura è di tipo a telaio connessa con elementi bidimensionali a parete piena di notevole rigidezza.
I due pozzi scala indipendenti costituiscono un complesso talmente rigido tendente a minimizzare soprattutto le azioni torsionali e la diversità di rigidezza nelle due direzioni principali.
L’azione sismica tuttavia non è totalmente affidata ai setti in c.a. presenti nel telaio, ma viene considerata la loro interazione con le pilastrate così da poter sfruttare in menira equilibrata la maggior deformabilità e capacità dissipativa della struttura puntiforme con la maggiore resistenza e rigidezza delle pareti piene.
Tale analisi evita stime dei dimensionamenti delle due parti costituenti il sistema strutturale eccessivamente incoerenti e l’incompatibilità del loro stato deformativo.