Architettura - Ingegneria - Impianti
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Anno: 2012 Committente: Luogo: Castelvecchio – San Pio delle Camere (AQ) Progettisti: Ing. Giannotta Francesco Luciano – Ing. Ghelardini Omar La proposta progettuale per la ricostruzione del Borgo Fortificato della frazione di Castelnuovo, comune di San Pio delle Camere, è stata l’atto finale a coronamento del lavoro iniziato durante l’attività formativa svolta sul suolo abruzzese. Il borgo si sviluppa sulla cima di un altopiano nella piana di Navelli, affacciando lungo il vecchio tratturo che collegava il capoluogo abruzzese a Foggia. L’impianto è chiaramente attribuibile ai romani, sia per quanto riguarda i materiali utilizzati che per la vicinanza del sito archeologico romano di Peltuinum, chiari tratti distintivi sono evidenti nel modo di svilupparsi dell’impianto primigenio seguendo il tipo Cardo-Decumano, la densità edilizia al suo interno fa pensare a un borgo di origine mercantile. La proposta progettuale ha previsto una fase istruttoria con una fedele ricostruzione dello stato ante-sisma mediante una modellazione tridimensionale che permetteva di operare per fasi e livelli, uno stato post-sisma dove si identificano i danni strutturali riportati dall’intero borgo, ed infine la creazione di un modello “0” dove si lasciava in evidenza cosa era recuperabile e cosa necessitava di demolizione, rigorosamente selettiva e con l’utilizzo di pochi mezzi meccanici data la densità dell’abitato. Il recupero ha previsto il mantenimento dei paramenti murari e delle eventuali volte, operando con strutture metalliche all’interno per consolidare e riedificare l’abitato; in molti tratti si è scelto di lasciare a vista il rudere murario a memoria dell’evento sismico ed è stata cambiata la destinazione d’uso dell’intero borgo da residenziale a Centro culturale con la creazione di una sede distaccata dell’Università della sapienza, biblioteca comunale, centro per attività terziarie e area turistico-ricettiva. Per ottimizzare il piano di demolizione adottato dall’amministrazione comunale è stato ideato un metodo sperimentale per la quantificazione della macerie, della tempistica per la rimozione di quelle inerenti ai crolli post sisma che hanno invaso la viabilità e quelle necessarie per iniziare la ricostruzione. Con la creazione di questo metodo, e dopo aver evidenziato le varie criticità e dipendenze delle macroaree create per lottizzare la demolizione, è possibile stabilire una strategia operativa assegnando la priorità in termini di costi, di tempo o di qualità delle operazioni, inoltre è possibile valutare a monte le eventuali criticità ed evitare la sovrapposizione di operazioni che possono rallentare o interferire con le lavorazioni. |